mercoledì 28 aprile 2010

Nota esplicativa al precedente articolo e saluti

Sia direttamente sul blog che su Facebook ho ricevuto diversi commenti in merito al mio ultimo post sull'inflazione, dove mi si ricordavano gli effetti nefandi e nefasti della stessa: scrivo quindi questa breve nota di chiarimento.

Ciò che ho scritto non è il mio auspicio - ci mancherebbe! - ma il mio presentimento: temo infatti che a livello di policy makers stiano seriamente facendo un pensierino sulla possibilità di usare l' "opzione zero" inflattiva per "cancellare la lavagna" e liberarsi del debito.

Aggiungo però un invito alla riflessione, basato sulla cruda e dura Realpolitik che il mondo di oggi ci offre: meglio un "classico" default generalizzato di Governi, imprese e famiglie (in forza dell'impossibilità materiale di ripagare tutti i debiti) oppure una tremenda inflazione, che "bruci" i debiti?

La prima scelta è più "corretta" e va nella "direzione morale" più giusta, nell'ottica - che anch'io ho sempre sostenuto - del "chi sbaglia paga": nel caso in oggetto per pagare si intende la fine sostanziale del welfare state, licenziamenti di massa nel settore pubblico, rialzo delle tasse. Questo perché un fallimento mette un Paese sovrano nell'impossibilità di ricorrere all'indebitamento sui mercati finanziari, ragion per cui il bilancio statale deve essere fatto quadrare con le sole risorse interne (leggi: tasse), le quali spesso non sono sufficienti e rendono quindi obbligato un taglio radicale della spesa pubblica.

La seconda scelta è più "da furbetti" ed è anche quella storicamente più utilizzata dai Governi in difficoltà con il debito - la Germania di Weimar alle prese con le c.d. riparazioni di guerra ricorda niente? - ed ha come conseguenza negativa il crollo del sistema monetario fiduciario (ovvero quello basato sulla cartamoneta), in forza del venir meno della sostanziale stabilità del potere d'acquisto e quindi del valore nominale del denaro.

Non so quale delle due cose sia "meglio": personalmente non mi augurerei nessuna delle due, tuttavia il realismo ed il pragmatismo mi dicono che sono queste le due opzioni che abbiamo - o meglio: hanno i Governi - davanti...


Sperando di aver chiarito come la penso, ne approfitto per salutare i pochi lettori del blog: sto per andare in campagna a godermi un po' di aria buona ed a studiare in pace, lontano dalle mille distrazioni che mi perseguitano.

Ci leggiamo tra una decina/quindicina di giorni!

Lord tojo

Nessun commento: