venerdì 21 marzo 2008

Strani parallelismi Sarkozy-Berlusconi

Continuando a schifarmi letteralmente la campagna elettorale italiana decido di spostarmi sugli esteri, in particolare la Francia.

Forse avrete sentito che recentemente ci sono state le elezioni amministrative in molti Comuni francesi, a cominciare dalla capitale Parigi passando per moltissime importanti altre città come Lione, Bordeaux, Marsiglia etc... Ebbene, dopo il secondo turno, a parte quest'ultima città tutte le altre "importanti" sono passate al Partito Socialista. Se oltre a questo dato vi aggiungiamo quello del primo turno, dove le uniche città vinte dall'Ump (il partito del presidente Nicolas Sarkozy) furono quelle dove si presentavano come candidati i ministri del governo Fillon, è gioco facile dar ragione ai media francesi e internazionali che indicano la sconfitta della destra transalpina come conseguenza del calo di popolarità dello stesso Sarkozy.

Senza essere dei guru dell'opinionismo è abbastanza semplice comprendere che Sarkozy ha perso molto del suo fascino per tre motivi:
1) l'annunciata "rivoluzione copernicana" della Francia, con conseguente nuovo proporompente sviluppo, non sta avvenendo alla velocità promessa dal Presidente e voluta dai francesi;
2) nel contempo le pur numerose riforme spinte da Sarkozy risultano spesso impopolari perchè vanno a toccare privilegi vecchi di decenni o comunque obbligano una società "conservatrice" come quella francese a muoversi controvoglia;
3) le frequenti gaffes e la sovraesposizione mediatica del Presidente (con la vicenda Bruni e con le numerose litigate con i giornalisti) gli hanno alienato molta simpatia personale, al di la delle scelte politiche;

Ai tre motivi sopracitati aggiungo una notazione. Se da una parte Sarkozy, seppur non al ritmo preventivato, spinge per riformare tutto il riformabile, dall'altra il Governo (presieduto da Francois Fillon), che è pur sempre la "mano operativa" delle idee presidenziali, "rallenta" il gioco cercando di ricercare maggior consenso e "annacquando" le idee sarkoziane: a riprova di tutto ciò sta la maggiore popolairtà che attualmente circonda Fillon e la sua squadra ministeriale, a torto o ragione vista dai francesi come più "seria", dialogante e meno "di rottura". Ricordo ancora che quasi tutti i ministri candidati alle elezioni municipali sono stati eletti e han fatto vincere l'Ump nelle rispettive città.
Ma non vi ricorda proprio niente questa serie di situazioni? No? Davvero? E allora vi aiuto...

Mettete al posto delle elezioni municipali francesi 2008 le elezioni amministrative italiane 2002, dove pure da noi al primo turno lo schieramento governativo resse, per essere poi travolto al ballottaggio. Per capire meglio mettete al posto di una Bordeaux passata ai socialisti un Friuli Venezia Giulia passato all'Ulivo, e sostituite la "roccaforte" Ump Marsiglia con la Parma restata miracolosamente al centrodestra nel 2002.
Mettete al posto dei tre motivi di scontento i seguenti:
1) non è arrivato l'atteso "nuovo miracolo economico" e la promessa "rivoluzione liberale";
2) le riforme del Governo sono contro i lavoratori e aumentano il precariato;
3) il Presidente del Consiglio non ha senso dello Stato, confonde vita privata con politica estera. Si fa leggi ad personam;
Mettete al posto del governo Fillon "freno" delle idee sarkoziane i due partiti An ed Udc con rispettivi leader Gianfranco Fini e Marco Follini e le lor continue richieste di "verifica" e "collegialità".
...
Mettete al posto di Nicolas Sarkozy il nostro Silvio Berlusconi durante il suo II Governo nel 2001-2006...
Avete capito ora il paragone vero?

Non trovate anche voi che ci sia una clamorosa somiglianza tra le difficoltà che incontrò il nostro Berlusca nella sua seconda esperienza governativa (per cause endogene ed esogene rispetto a sè stesso) e la fine della "luna di miele" con i francesi del Presidente della Repubblica francese?
Entrambi leader su cui i rispettivi popoli nutrivano fortissime speranze di cambiamento. Entrambi rallentati, una volta al Governo, da resistenze sociali, inadeguatezze della macchina pubblica, alleati e subalterni riottiosi.
Entrambi puniti dall'opinione pubblica per comportamenti troppo "allegri" in pubblico.
Entrambi incapaci di dar seguito al promesso cambiamento nei tempi richiesti dalla popolazione.
Interessante eh?
Lord tojo



2 commenti:

Anonimo ha detto...

La tua analisi è corretta e le coincidenze sono particolarmente significative. Non credo sia opportuno gettare ulteriore benzina sul fuoco, ma mi sento di aggiungere questa massima, che trova sempre ampia conferma: "Errare è umano, ma perseverare è diabolico". Ciao Tojo. Buona Pasqua.

Anonimo ha detto...

ciao! sono Alessandro (www.libertadiaparola.splinder.com), sai come la penso e sai che non appoggio Berlusconi. Eppure credo di condividere con te alcune visioni economiche, ancora ricordo quando ti schierasti a favore delle liberalizzazioni di Bersani con altri pochi (purtroppo) "illuminati" del centro-destra. Ma, se vogliamo cambiare il paese e rinnovarlo rompendo gli interessi precostituiti... perché avete candidato il leader dei taxisti di Roma? Un riottoso e violento (presero a calci e pugni l'auto di Bersani, che tra l'altro paghiamo noi!) che di liberalizzazioni e di abolizione dei privilegi di casta di certo non vuole sentire parlare! E poi, che interessi può rompere colui che gestisce il più grande gruppo industriale-monopolista (in alcuni campi in cui opera) d'Italia!? E' credibile come liberale uno che vuole vendere un'azienda pubblica ai suoi figli? Uno che vuole tenere aperta senza licenziare nessuno e con una cordata "italiana" un baraccone in perdita da tanti anni (sotto governi di qualunque colore)?! Perché dovremmo tenere in Alitalia dei piloti che prendono il doppio dello stipendio degli altri e non volano neppure? Perché dovremmo tenere aperta Malpensa se il "mercato" (entità astratta, da sempre cara ai liberali di centro-destra ma finalmente compresa anche dal centro-sinistra) lo ritiene inaccettabile? Spero che non si facciano governi di "grande coalizione" (un governo presuppone tanti punti in comune che i due schieramenti non hanno) ma spero che le grandi riforme, quelle che rompono gli interessi delle tante "caste" che bloccano l'Italia (ci fossero solo i politici, magari!) siano condivise ad ampia maggioranza, magari per evitare di cadere in ostaggio di qualche partito minore. A, altra cosa, mi sorge un dubbio... ma perché la Mussolini e Ciarrapico!? Cazzo, un po' di coraggio nelle scelte! Spostano uno 0 virgola! E allora perché?!
Saluti (democratici :-) )
Alessandro