sabato 13 giugno 2009

Il successo dei Venerdì piacentini ed il futuro del centro storico


Ieri sera, in concomitanza con la grande festa di ringraziamento per la vittoria di Massimo Trespidi - evento bellissimo e pieno di gente davvero entusiasta - vi è stata anche la prima puntata dell'edizione 2009 dei Venerdì piacentini: l'equivalente nostrano delle Notti Bianche di veltroniana e romana memoria.

Mi soffermo su questi, e non sulla festa per Trespidi (come potrebbe sembrare più logico), perché davvero l'effetto che m'ha fatto il vedere il centro storico di Piacenza così pieno di gente, così sgombro di automobili fastidiose, così "libero", mi ha riportato alla mente i mille dibattiti passati, presenti, e presumibilmente futuri, sulla sorte del cuore della nostra città.

L'esempio di come "funzionino" i Venerdì piacentini, a mio avviso è illuminante; la permamenza di un centro storico abitato e vissuto passa necessariamente per due cose:
  1. totale e definitiva pedonalizzazione della cerchia delle Mura farnesiane (condita, ovviamente, con un adeguato piano dei trasporti che preveda parcheggi con interscambi efficaci con i mezzi pubblici); e
  2. rilascio ai commercianti ed agli esercizi pubblici del centro storico di più ampie possibilità, riguardo ad orari di chiusura, costi dei plateatici (ora eccessivamente alti) ed organizzazione di eventi.
Liberiamo il centro dalle macchine e la creatività degli esercenti dai vincoli burocratico-amministrativi: avremo non solo i Venerdì piacentini, ma le Settimane piacentine!

Lord tojo

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